Quaderni di Studi e Memorie
In un contesto di prassi medica altamente tecnologica è molto viva la discussione sull'opportunità e il senso delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, impropriamente dette Testamento biologico. Tali Dichiarazioni mettono in rilievo l'importanza dell'autonomia del paziente, anche in condizione di presunta irreversibile incapacità decisionale. Sotto quale profilo questa autonomia può essere un diritto insindacabile? Il dibattito rimanda ad alcune delle grandi questioni della bioetica - "che cosa significa parlare di proporzione delle cure?", "quale è il significato della alimentazione e idratazione artificiale?" , le quali sollecitano un chiarimento di carattere epistemologico "quale è il senso della tecnica nella pratica della medicina?", "quali sono i rapporti e le differenze tra etica e diritto?". L'impegno a rispondere a tali interrogativi sollecita il confronto con la riflessione antropologica fondamentale, la quale è chiamata ad affrontare la questione radicale del rapporto fra salute e salvezza.
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