L’esperienza della malattia interroga sotto vari aspetti il pensiero credente. Anzitutto, la sofferenza dell’innocente contesta la giustizia del creato e interpella l’antico alleato divino, che sembra scivolato in un’incomprensibile latitanza. In secondo luogo, il paziente è colpito non solo a livello psicofisico, ma barcolla nelle sue intime risorse morali, non riconoscendo più attuale l’originaria promessa di felicità. Infine, la condizione angosciata di chi fronteggia patologie croniche (inguaribili, anche se in parte curabili) induce a semplicistiche soluzioni di...